Se si chiede a un motociclista per quale motivo a una comoda e sicura berlina preferisca un veicolo instabile e poco confortevole come la moto, si ottiene sempre la stessa risposta “Mi piace, mi diverto”. Non c’è in effetti nulla di logico nel viaggiare a cavallo di un mezzo che lascia costantemente esposti i suoi occupanti a tutte le bizze del clima e dell’ambiente, tant’è che quanti usano le due ruote solo per motivi logistici, per minimizzare gli spostamenti in ambiti urbani, non usano le moto ma gli scooter. Nutrendo però per i rispettivi veicoli lo stesso amore che nutrono nei confronti del frigorifero di casa. Gli scooter mezzi di servizio quindi e le moto mezzi passionali, due approcci mentali diversi che i costruttori cercano di assecondare a livello tecnico rendendo gli scooter sempre più facili e intuitivi alla guida e le moto sempre più caratterizzate da quei contenuti funzionali che si sa essere amati dai loro fruitori. Proprio per tali motivi non può che suscitare perplessità “DC 100”, la prima due ruote immessa sul mercato dal brand cinese Davinci Motor, fondato nel 2013, per impegnarsi nella ricerca e nello sviluppo di veicoli robotici in collaborazione con i ricercatori provenienti dalla Tsinghua University di Pechino, una delle università più prestigiose della Cina.
A livello estetico la moto si propone in effetti con una carena monolitica dalle forme geometriche secche e decise, sviluppate sulla base di superfici piane e raccordate fra loro da spigoli pronunciati, un design che la Casa definisce “futuribile” ma che all’occhio nulla ha di aggraziato e fluido né di aggressivo e muscolare risultando piuttosto una sorta di brutta copia del design iconico delle Lamborghini. Di fatto il veicolo appare ingombrante e massiccio, complice la necessità di mascherare una grossa batteria da quasi 18 chilowattora di capacità che funge da elemento telaistico stressato andando ad alimentare un motore da 135 cavalli equivalenti di potenza e 850 newtonmetro di coppia inserito nella ruota posteriore. Il collegamento fra tale unità e il pneumatico è quindi pressoché diretto e molto si lega a tale connotazione l’accelerazione da fermo a cento chilometri/ora inferiore ai tre secondi, prestazione che viene controllata e ottimizzata in tempo reale da un sistema di gestione di bordo avanzatissimo e tale rendere quasi autonomo il veicolo.
Oltre a gestire la trazione controlla infatti anche le frenate ripartendo gli sforzi fra il motore elettrico e doppio disco anteriore da 330 millimetri di diametro con pinze Brembo “Stylema M4”, le partenze in salita, le retromarce e la velocità in autostrada fungendo da cruise control. Lo stesso impianto assicura anche la possibilità di ricaricare la batteria in soli 30 minuti disponendo di colonnine di adeguata potenza e memorizzando in continuo i parametri funzionali del veicolo permette a quest’ultimo di proporre autonomie dell’ordine dei 400 chilometri grazie a una ottimizzazione costante dell’erogazione e dei recuperi energetici. Da segnalare che “Dc 100” non propone leve della frizione e del cambio risultando interamente controllata da un acceleratore a manopola e da un’unica leva dei freni e non dispone neanche di cruscotto in quanto delega a tale strumento lo smartphone personale del driver. Una volta in sella basta infatti che quest’ultimo inserisca il proprio dispositivo mobile in un apposito supporto perm connetterlo col sistema di bordo via buetooth e ncf. Tale soluzione funge da anche da antifurto, nel senso che se la centralina non riconosce lo smartphone non attiva il veicolo, e permette al driver di avere sempre con sé tutti i dati d’uso della moto.
Prezzo base 101 mila euro
Sulla base di “Dc 100” l’azienda milanese Fm Factory ha intenzione di realizzare modelli “one-of”, moto personalizzare sulla base dei desiderata dei clienti e realizzate in esemplare unico. Il progetto è ambizioso ma il condizionale è però d’obbligo in quanto alle soluzioni tecnologiche e ai materiali pregiati fa anche eco un prezzo che supera i centomila euro, cifra con la quale si possono acquistare e personalizzare moto ben più note e ambite di una Da Vinci arrivando addirittura a poter comprare anche modelli racing che hanno gareggiato nella MotoGp o nel campionato SuperBike.
Titolo: Davinci Motor “Dc100”: geometrica, ma esclusiva
Autore: Redazione